FIDAE LIGURIA
FEDERAZIONE ISTITUTI di ATTIVITA’ EDUCATIVE
PRESIDENZA
REPORT DELLA I.a GIORNATA DI FORMAZIONE FIDAE LIGURIA
(04/09/2020)
Alle ore 15 di venerdì 4 settembre 2020 prende il via la I.a GIORNATA di FORMAZIONE “ in presenza” del Personale delle Scuole Paritarie della Liguria.
La prof. sa Elena GRANATA del Politecnico di Milano , animatrice di giornata, sottolinea quanto sia presente in ognuno la “ paura di tornare” a scuola. Questa paura caratterizza sia l’incertezza e le mille domande che famiglie e addetti ai lavori si fanno in questo periodo in vista dell’ immediato futuro: “ si potrà stare a scuola in sicurezza senza rischiare il contagio? “ / “ cosa potrà accadere alla prima segnalazione di positività ? “ /“ perderemo altro tempo utile all’ apprendimento “? E così via …
Sono inquietanti interrogativi che caratterizzano il Preside come i genitori di un ragazzo che hanno vissuto questo “lockdown” con l’ ansia per il proprio figlio e anche per il proprio lavoro. Si sono dovuti fronteggiare tanti ostacoli nello stare a casa magari dandosi il turno tra coniugi utilizzando o i bonus bebè o l’estensione dei congedi parentali.
Poi la paura si è anche impossessata dei figli, bambini o ragazzi che siano, perché lo stare a casa ha segnato e condizionato comunque il loro stato d’ animo riducendo ogni forma di relazionalità che è la categoria che caratterizza il loro modo di essere e di stare, causando spesso degli stati d’ animo di chiusura verso l’ altro. Ora si torna a scuola e si riparte con tutta la propria fisicità, con la propria corporeità, in mezzo agli altri interagendo e comunicando con la propria postura in relazione agli ambienti scolastici che ben si adattano alla vita dell’ alunno in genere, anche se diverrà più produttivo, d’ ora in poi come vedremo, cercar di vivere di più all’ aria aperta.
Si torna alla “ presenza”, a fare esperienza dal vivo , non più mediata da un PC o da una tastiera che hanno permesso comunque di mantenere un contatto tra i docenti e studenti, anche se sacrificati nella famosa DaD, in cui s’ è potuto scorgere l’ abitazione più modesta da quella più lussuosa e decorata. Si è dato vita a quella “ campagna “ che FIDAE nazionale ha lanciato con #VOGLIAMOFARESCUOLA intesa come pronto ritorno ad un apprendimento in situazione più concreta fatta di lezioni d’aula, lavori di gruppo e organizzazione del team dei docenti in condivisione tra loro.
In fondo è mancata la vita con i coetanei , condizione che fa maturare gli animi giovanili e li abitua alla resilienza, tanto alla materna quanto all’ Università, è venuta meno la socializzazione tra pari che abitua a far misurare tra loro i ragazzi mediante il confronto educante sinonimo di crescita e di autoriflessione sul proprio agire quotidiano. Questi ragazzi in fondo avevano conquistato l’autonomia e se la son vista sfuggire sotto gli occhi, aspetto a cui poi rinunciare diventa difficile perché porta con sé solitudine, introversione e spesso timidezza e/o aggressività.
E’ venuta meno la vita d’ aula, il laboratorio dove si svolge lo scenario dell’ apprendimento compreso il suo back- stage in cui si maturano abitudini, modi d’ essere e comportamenti più o meno adeguati all’ ambiente scuola. L’ aula è lo scenario in cui si svolge la vita del docente che insegna la relazione tra i pari e dove si compie sia la maturazione delle menti e dei corpi, secondo le dinamiche scolastiche che sono comunque diverse da quelle famigliari, sia la teatralità del docente che interpreta un ruolo di educatore e di facilitatore di condizioni d’apprendimento alla maniera socratica.
Nell’ aula vanno in scena i corpi degli studenti e degli insegnanti: con il corpo ci si avvicina, ci si allontana e ci si sposta a seconda dei casi, è la prima forma di mediazione tra i soggetti e, come dice la filosofa Zambrano, in essa esprimiamo l’ atteggiamento che nasce dalla curiosità di sapere di fronte al quotidiano e l’ atteggiamento affettivo-emotivo che colora i nostri dubbi e le nostre certezze. Inoltre l’ aula è fatta di voci e di toni che sono presenze esperibili fondamentali per i nostri rapporti, in essa risuonano i nostri stati d’ animo, le nostre parole che spesso sanzionano, si correggono, e/o si modificano a seconda dei casi. La lontananza dalla vita dell’aula ha rivelato la vera natura dei nostri giovani: il timido, riparandosi dietro il PC ha trovato il coraggio di emergere perché non si è sentito giudicato e/o censurato e ha trovato il modo di misurarsi con i compagni , di questo aspetto sicuramente ne ha giovato!
Ma come fare e cosa fare per quei ragazzi che hanno paura di tornare in classe dopo sei mesi di assenza ? Bisogna sempre abituarli a darsi una ricerca di senso:” perché torno a scuola e perché ho paura e sono esitante?”, ossia darsi delle risposte in modo da razionalizzare ed elaborare le proprie paure. Far loro chiedere: “ perché e a cosa mi serve?” Diventa così una questione culturale che va a problematizzare sul loro mondo in cui vivono, le loro abitudini e i loro desideri fornendo delle risposte attinenti e adeguate . Scoprono da soli in questo modo, anche le infinite possibilità di cui dispongono per vivere al meglio: poter anche fare scuola e apprendere negli spazi non scolastici usuali come le aule ma nei cortili e all’ aperto variando così lo scenario in cui vivere e rapportarsi ricordando così che scuola e natura sono spesso correlate tra loro . Questo è anche un modo per farsi vedere e fare “educazione civica” : abitudine a vivere all’ aperto , a rapportarsi secondo mezzi e modalità diverse dalle solite e a fare esperienze diverse e più complete del solito. Ma fare educazione civica è vivere secondo spazi emotivi vari e diversi : al chiuso come all’ esterno, , è comunque vivere emozioni e abitudini a qualunque età e in svariate condizioni .
Può comunque cambiare l’ aula , apprendere in un setting più naturale ma nessuno è più quello di sei mesi fa ! Basti pensare alla mensa che finirà con l’ essere una somministrazione di un pacchetto tante volte preconfezionato e veicolato e anche questa sarà comunque un’ esperienza diretta di tipo educativo all’uso del “compostaggio”, una compresenza di tanti elementi coinvolti nella trasformazione naturale. In questi scenari comunque non si può prescindere dal lavoro comune e condiviso tra docenti in cui riscoprono e ribadiscono la collegialità delle decisioni e del “fare scuola”.
E stata poi la volta dell’ Assessore Ilaria CAVO che con molto piacere ha risposto all’ invito personale rivolto da FIDAE LIGURIA . Ricordando con commozione i suoi trascorsi scolastici giovanili alle Ravasco, l’ Assessore ha ripercorso le varie tappe in breve che l’hanno portata ad erogare alle scuole paritarie in questo periodo di “ lockdown”, un consistente finanziamento e alcuni benefici a vantaggio dei genitori degli alunni che avevano smesso in questo periodo di pagare le rette alle scuole.
Da aprile 2020 la regione infatti , su sollecitazione di FIDAE LIGURIA e altre istituzioni correlate, ha erogato i primi bonus babysitting in alternativa al congedo parentale, nonché i voucher per l’ acquisto di dispositivi digitali per le famiglie meno abbienti. Al tempo stesso la Regione, con una serie serrata di VDC si è mostrata sensibile alle richieste di FIDAE circa l’erogazione di un finanziamento ad hoc, in ragione di una quota pro capite alunno, al fine di compensare il mancato introito delle rette senza escludere la fascia dell’ infanzia 3-6 anni per la quale l’ ass. Cavo ha rivendicato la costituzione di un “ Tavolo dell’ infanzia” , estensibile anche agli 0-3 anni fissando una quota capitaria per alunno di queste fasce pari a 130€ .
Nel mese di maggio la Regione ha quindi assemblato intorno a sé tutte le sigle del territorio come gli esponenti del III^ Settore, FISM, ANCI, CONI, Comune e USR Liguria con cui ha negoziato in condivisione e in VDC i primi passi per la partenza dei “centri estivi” e tutte le iniziative per fare scuola all’ aperto e consentire così alle famiglie della più ampia fascia 0-17 il ritorno al lavoro. L’ ass. Cavo ha dato vita alle “Linee Guida” sui centri estivi con relativo stanziamento di 6 milioni di € . Alla fine di maggio, dopo un intenso avvicendarsi di VDC con le sigle territoriali delle scuola paritarie e dell’ infanzia, la Regione, nelle persone di Cavo e anche dell’ Ass. alla Sanità Viale, ha ufficializzato l’ apertura dei “centri estivi” a partire dal 1^ luglio 2020 con una parallela erogazione di 2,8 milioni di € per il funzionamento di tutte le scuole paritarie. Non sono mancate tuttavia le difficoltà lungo il percorso, richiama l’ ass. Cavo nella sua relazione, come ad es. la “diffida” partita dai sindacati confederali della scuola che i Gestori delle paritarie e la Regione hanno dovuto fronteggiare per la messa in sicurezza di ambienti e persone che si accingevano a costituire i centri estivi. Infine la Cavo non ha dimenticato l’ opera di continua sensibilizzazione effettuata dalla Regione Liguria nei confronti del governo e in particolare verso il Ministro MIUR Lucia Azzolina.
Si susseguono una serie di interventi molto pertinenti e di apprezzamento per l’ operato dell’ Assessore e la costituzione di classi e/o gruppi di alunni che possono lavorare all’ aperto.
Alle 17,15 i lavori si chiudono.